Il Festival delle Arti della Magna Grecia (acronimo FAMaG) ha rappresentato per la città di Reggio Calabria la prima esperienza culturale innovativa d’integrazione tra le diverse forme artistiche all’interno di un circuito nazionale e internazionale.

La prima edizione è stata organizzata in un’articolata programmazione dall’8 aprile al 20 luglio 2017, con spettacoli serali, workshop, laboratori, seminari, performance artistiche, installazioni, mostre e visite guidate all’interno dei siti e beni culturali della città di Reggio Calabria. Tutte le attività sono state finalizzate a creare all’interno del circuito culturale metropolitano un progetto a cadenza annuale che possa catalizzare le risorse artistiche nazionali e locali attraverso la circolazione e l’integrazione di linguaggi artistici e produzioni originali e inedite.

Il festival ha proposto una contaminazione di arti e di saperi coniugando l’aspetto dell’intrattenimento alla creatività e allo sviluppo culturale e turistico dei territori. Nell’ambito del progetto i siti e i beni culturali della città (teatro Francesco Cilea, il Castello Aragonese, la pinacoteca civica, gli scavi ipogei di piazza Italia, l’ex forte Gullì, il corso Garibaldi, piazza Castello) sono diventati contenitori di contributi artistici di elevato spessore qualitativo all’interno di un circuito di valorizzazione culturale e turistica regionale e nazionale.

Il Festival ha definito, inoltre, un percorso negli usi e costumi della Magna Grecia attraverso un metodo di narrazione sperimentale innovativo che si espresso nelle molteplici forme dell’arte scenica e visiva al fine di interpretare e comunicare un’immagine innovativa e sperimentale del processo di stratificazione urbana della città di Reggio Calabria nel corso dei secoli fino al nuovo assetto contemporaneo. Tra i percorsi sviluppati nella programmazione, il teatro narrazione ha rappresentato l’elemento portante della progettualità del festival, con lo spettacolo Romanzo mitologico, interpretato dal duo di attori del Bagaglino Battaglia e Miseferi, attraverso miti e leggende del mezzogiorno e in particolare della Calabria è stato possibile ripercorrere alcune delle vicende mitologiche della Magna Grecia.

Dal teatro narrazione al teatro comico, espressione della commedia greca, con la riproposizione del Festival Nazionale del cabaret “Facce da bronzi” – V edizione, una autoproduzione che coinvolge artisti da tutte le regioni italiane e rappresenta una delle principali sinergie all’interno del festival. Un’altra produzione importante in prima nazionale, lo spettacolo Archè. Medi-terra-neo, della compagnia internazionale Artemis danza in co-produzione con la compagnia Stabile – Amato Teatro dei XXXIII, un connubio importante, nel percorso artistico del festival, tra teatro e danza, parola e movimento, una rilettura innovativa del dramma greco dei corpi come struttura essenziale del racconto e alla luce delle importanti tematiche contemporanee sul valore dell’esistenza e sul declino della società odierna. Nell’evento Muse e Musiche dello Magna Grecia, la bellezza musicale, orchestrale e spirituale degli strumenti e delle sonorità classiche del territorio, interpretate dal gruppo calabrese gli Agoria, è stata coniugata alla bellezza della femminilità greca con le sue muse, in un immagine scenica di straordinario impatto visivo, dove musica e bellezza sono state accostate all’arte sartoriale di Pino e Renèe Bruzzese della Camera della Moda Regionale e all’oreficeria dei gioieli di Teocle Bijoux secondo le antiche tradizioni della colonia magno greca.

Il percorso del FAMaG è passato anche attraverso le contaminazioni musicali mediterranee, con il concerto degli artisti internazionali Sarah Jane Morris accompagnata dai chitarristi Tony Remy, Henry Thomas, Scott Firth, in un’inedito spettacolo che ha spaziato dai ritmi Jazz-Rock-Rhythm al Blues. Le scelte artistiche hanno privilegiato la diversità dei generi per definire la programmazione del festival, con il coinvolgimento di artisti nazionali e internazionali e spettacoli in prima nazionale, e con la realizzazione di produzioni originali calabresi che hanno contribuito a far conoscere la vocazione artistica della città e promuovere i giovani artisti locali. In particolare, lo spettacolo Odissea – il musical, ha fornito una rilettura in chiave contemporanea del poema epico di Omero, valorizzando le migliori risorse artistiche della città e calibrato in un ottica di fruizione didattica per gli studenti delle scuole.

Nel progetto particolare attenzione è stata rivolta alle forme espressive alternative come i reading teatrali (letture sceniche) e alle performance della danza contemporanea, attraverso il festival sono state esplorate le nuove forme dell’arte presentando al pubblico evoluzioni di generi artistici innestate dalle ricerche decennali di autori di fama internazionale e nuove drammaturgie e commistioni di linguaggi performativi. Il programma del festival,oltre agli eventi serali, ha previsto numerose attività collaterali integrate finalizzate al coinvolgimento delle giovani generazioni, dei turisti e delle categorie svantaggiate.

Tra le attività collaterali e nell’ambito dell’integrazione delle arti sceniche sono stati realizzati workshop e laboratori per la formazione dei giovani artisti tenuti da professionisti nazionali e internazionali, in particolare un laboratorio di comicità, un laboratorio di danza e teatro-danza per i disabili. Sono state proposte numerose attività rivolte agli studenti delle scuole: spaziando dagli stage di sociologia della musica e della comunicazione presso l’Istituto Tecnico Industriale “Panella – Vallauri”, ai workshop per gli studenti del Liceo artistico “M. Preti – A. Frangipane”, tenuti da esperti internazionali con un workshop di cinema tenuto dal regista Demetrio Casile, un workshop di design con Franco Poli e Fabio Lenci, e un innovativo seminario di scenografia 3d tenuto dallo scenografo Claudio Cosentino. L’obiettivo dei workshop è stato trovare un punto d’incontro tra l’antico e il contemporaneo collegando i temi e i luoghi antichi con i linguaggi della contemporaneità.

La riscoperta delle testimonianze della Magna Grecia è stata attuata anche attraverso i percorsi dell’archeologia, con delle visite guidate (Meeting di archeologia) all’interno dei siti archeologici di Reggio Calabria, offrendo ai turisti e agli appassionati validi percorsi di turismo sostenibile. All’interno del Castello Aragonese è stata allestita una significativa mostra di disegni dal titolo “Reggio e i miti della Magna Grecia” con l’esposizione di schizzi, disegni e rappresentazioni dei docenti dell’università Mediterranea di Reggio Calabria. Il progetto ha coinvolto anche i bambini con i laboratori tematici “A spasso nella Magna Grecia” curati dall’associazione “Elefante”, per promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico della nostra città favorendo nelle giovani generazioni curiosità, sensibilità e rispetto dei beni culturali. La sintesi del progetto si è manifestata con La Giornata della Arti, evento in cui tutte le arti hanno assunto una spazialità urbana contaminando e innestandosi in un processo creativo astratto materiale e immateriale, dove performance, installazioni, esibizioni hanno rappresentato il risultato di un processo sperimentale finalizzato alla rinascita culturale della città. Tramite il coinvolgimento di artisti locali e nazionali ed attività complesse, il progetto ha rappresentato un contributo eccellente allo sviluppo di lungo periodo delle scene culturali locali. Attraverso un’appropriazione originale innovativa degli spazi urbani, il Festival ha assunto come punto di riferimento sostanziale la costruzione di un dialogo dell’arte con le caratteristiche sociali, storiche e architettoniche dei luoghi di azione.